L’epicondilite, nota anche come “gomito del tennista”, è un disturbo doloroso che si localizza nella parte laterale del gomito e che può espandersi anche all’avambraccio. Il nome è dato dal fatto che un’alta percentuale (circa il 50%) di giocatori di tennis sviluppa questo dolore, che può comparire però anche in persone che non praticano sport. Il termine più appropriato è ad oggi “epicondilalgia”, ossia dolore all’epicondilo, una porzione ossea del braccio.
GENERALITÀ SULL’EPICONDILITE
Si tratta di una condizione la cui incidenza va dall’1% al 3% della popolazione. Il genere femminile è più colpito di quello maschile e la fascia di età più frequentemente interessata è fra i 35 e i 55 anni.
Trattandosi di una tendinopatia, ossia una condizione dolorosa che riguarda il tendine ( struttura che collega il muscolo all’osso), fra le cause principali vi è il sovraccarico, ossia uno stress esagerato rispetto a ciò a cui il braccio è abituato.
Per fare due esempi, il sovraccarico può presentarsi sia nell’atleta che si allena troppo, sia nella persona sedentaria che non si allena mai ma che compie uno sforzo ripetitivo e inusuale con le braccia, quindi probabilmente eccessivo rispetto alle sue normali capacità.
VALUTAZIONE DELL’EPICONDILITE
La Persona con epicondilite si reca dal Fisioterapista, dall'Osteopata o dal Chiropratico lamentando tipicamente un dolore nella parte laterale del gomito, che nelle fasi più acute può essere presente anche a riposo, ma che generalmente compare nei movimenti di sollevamento di un oggetto, nell’estensione di polso (tipicamente il gesto per accelerare in motorino), o nell’esecuzione di altre gestualità sportive (il rovescio del tennis/padel) o compiti manuali come avvitare/svitare.
Dopo aver escluso problematiche di pertinenza Medica, il Professionista effettua un’attenta valutazione della Persona, prende visione di eventuali referti diagnostici (ecografia/risonanza magnetica…), effettua un esame della forza e dei movimenti del braccio (spalla, gomito, polso, mano) oltre che del collo e della schiena al fine di contestualizzare e impostare un trattamento personalizzato.
TRATTAMENTO DELL’EPICONDILITE
Il trattamento di prima linea è conservativo, quindi NON chirurgico.
La terapia manuale rivolta al gomito, e agli altri distretti sopra elencati nella valutazione, è utile per ridurre il dolore.
È inoltre fondamentale educare la persona in merito alla natura del suo problema, alla sua gestione e alla modifica delle attività dolorose, oltre che all’esecuzione di esercizi che aumentino gradualmente e progressivamente la capacità di sostenere un certo tipo di sforzo.
Il riposo, se non nella prima fase acuta, e per tempi limitati, è sconsigliato.
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-Bisset L, Paungmali A et al. A systematic review and meta-analysis of clinical trials on physical interventions for lateral epicondylalgia. Br J Sports Med. 2005 Jul;39(7):411-22.
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